Tra Saviano e De Magistris, a rimetterci è il senso delle parole

Quando il potere politico attacca le parole di uno scrittore, sbaglia. Lo pensavo al tempo in cui le pagine di Saviano erano criticate da Berlusconi o De Luca, lo penso ora che a farlo è De Magistris. Il sindaco di Napoli difende la città che prova a reagire e ce la fa, ma non è colpa dell’autore di Gomorra se, in pieno giorno e in un mercato, un proiettile ha quasi ucciso una bambina. C’è una comunità che resiste e si risolleva, certo, ma c’è una parte di realtà che spara alla luce del sole, e non si può pensare di combatterla cancellandone semplicemente il racconto.

Inoltre, criticare il senso di un’affermazione delegittimandone l’autore è il modo proprio di quella cultura che entrambi, Saviano e De Magistris, dicono di voler combattere. Ecco perché non mi sono piaciute le parole del sindaco, che per altri versi mi piace, rivolte allo scrittore, di cui proprio non mi piace il suo esser diventato prigioniero del personaggio che s’è e gli hanno costruito intorno. Messa da parte la questione della polemica sulle dichiarazioni, rimane quella sul ruolo che all’impegno antimafia una certa parte di Paese continua a riconoscere. Essere contro la mafia nel consesso civile è doveroso, ma è anche scontato: si potrebbe essere il contrario, a favore, senza porsi fuori dalle regole di convivenza comunemente accettate? Allora, per quanto sia giusto, ammirabile e incentivabile l’impegno contro tutte le forme di criminalità organizzata, perché questo deve essere esibito come merito o titolo preferenziale pure in altri ambiti? Perché, in sostanza, un sindaco o uno scrittore dovrebbero essere ricondotti sotto tale categoria non in quanto cittadini che, in modo encomiabile, si battono contro le mafie, ma precisamente in quanto scrittori e sindaci?

E lo so che ci sono e ci sono stati esempi di comportamenti tutt’alto che antimafiosi, nel campo dell’arte e in quello della politica. Ma qui parlo dell’esibizione dell’azione di contrasto al crimine organizzato, che finisce, da un lato, per banalizzarne la portata e, dall’altro, per spingerla a divenire solamente un sorta di distintivo da spendere in situazioni diverse, e come tale, attaccabile nella sua veste di etichetta, non di impegno concreto e questione reale.

Provo a spiegarmi meglio, con parole migliori e non mie: «Prendiamo, per esempio, un sindaco che per sentimento o per calcolo cominci ad esibirsi in interviste televisive e scolastiche, in convegni, conferenze e cortei come antimafioso: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non ne troverà mai per occuparsi dei problemi del paese o della città che amministra (che sono tanti, in ogni paese, in ogni città: dall’acqua che manca all’immondizia che abbonda), si può considerare come in una botte di ferro. Magari qualcuno, molto timidamente, oserà rimproverargli lo scarso impegno amministrativo: e dal di fuori. Ma dal di dentro, nel consiglio comunale e nel suo partito, chi mai oserà promuovere un voto di sfiducia, un’azione che lo metta in minoranza e ne provochi la sostituzione? Può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia: ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno».

Quello che Sciascia pensava del’ipotetico politico può valere per l’artista. Se dico, come ho detto, che Saviano è vittima del suo personaggio e pertanto lo critico, dato che lui è antimafioso, sono forse io mafioso nell’oppormi alle sue parole? Al contrario, se dico che a Napoli si spara per strada in mezzo alla folla e chi l’amministra non può cambiare discorso parlando del turismo o delle aziende che nascono, sono forse mafioso perché pure De Magistris rivendica il suo impegno decennale di magistrato antimafia? O non sarebbe forse meglio togliere non già l’argomento della lotta alle mafie, ma le patenti di antimafia conquistate o rivendicate in altri ambiti, contesti e momenti, quando si discute dei fatti che accadono e per quelli che sono?

Così, per la sanità del linguaggio e per l’importanza di conservare il senso delle parole.

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