«Come CasaPound», un corno!

Nella giornata di sabato 21 maggio, a Roma, CasaPound Italia ha tenuto una manifestazione. Non è una novità, purtroppo, dato che proprio quella kermesse con tanto di esibizione di gruppi musicali, perché bisogna suonarle e pure cantarle, dal titolo Tana delle tigri, segno della fervida fantasia a fumetti, è giunta alla sua ottava edizione.

Sabato, dicevo, qualcuno, dai palazzi dove si decide, ha autorizzato la manifestazione e il concerto di una nota organizzazione di estrema destra, di gente che si autodefinisce “i fascisti del terzo millennio”, che diffonde valori e tesi incompatibili con la democrazia e la tolleranza reciproca. Sempre sabato, qualcun altro, nelle piazze che resistono, era a protestare, e a scontrarsi, contro quelle visioni che i neofascisti propagandano. Ora, voi che avete il tweet facile e la dichiarazione veloce, pensateci prima di dire di nuovo: «come CasaPound». Potremmo rispondervi male.

Perché quanto successo a Roma non è un caso isolato. Giorni fa, a Cuneo, ero a manifestare contro la presenza di Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova, formazione se possibile più a destra di CasaPound, già protagonista della stagione dell’eversione nera con Terza Posizione, a un convegno organizzato nella sede della Provincia, istituzione insignita con medaglia d’oro per i valori della Resistenza e in una città simbolo della lotta partigiana contro il nazifascismo.

Pure in quell’occasione, la sala non si era concessa da sola. Anche lì c’è stato qualcuno, un’amministrazione, che ha deciso di dare l’uso di quei locali, come a Roma si è pensato di poter far svolgere un evento per propagandare il pensiero di una forza politica che fa del diniego dei valori di democrazia, tolleranza e convivenza fra i diversi il proprio punto di vista sul mondo. E siccome i colori di chi non ha impedito che ciò avvenisse, in un caso e nell’altro, sono gli stessi, a me non va che dalle stesse parti giungano accuse a chi non la pensa proprio come loro di essere «come CasaPound».

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