O mezza Europa è populista, o ne è sbagliato il racconto

E così, la sempre presente Schwäbische Hausfrau, la casalinga sveva (che l’intera Svevia, quasi tutta oggi nel Baden-Württemberg, dev’essere una piccola Voghera), si riscopre d’un colpo “populista”. Come quella della Renania-Palatinato. Ancor di più le colleghe della Sassonia-Anhalt. E con lei, suo marito, sua sorella, le sue amiche, gli amici di suo marito, magari i figli e i nipoti, se già in età da seggio.

Però, i conti non tornano. La lettura quasi unanime dei giornali di ieri sul voto nei tre Länder racconta di un trionfo della destra populista di Alternative für Deutschland e della sua leader Frauke Petry, demagogicamente capace di trasformare in consensi gli umori dell’elettorato. Un po’ quello che si è detto dopo le elezioni amministrative francesi e come a seguito di quelle per il rinnovo del parlamento europeo in tutto il continente. E per quanto possa essere utile a sedare la smania di incasellare ogni fenomeno in una categoria semplice da trovare, simile spiegazione rimane davvero poco convincente.

Non può essersi di colpo riscoperta “populista” mezza Europa. Quella popolazione che si narrava pronta a stringersi fraternamente unita cantando “Freude! Freude!”, ora la si vorrebbe inspiegabilmente schiacciata su posizioni demagogiche e difensive? Inoltre, l’Unione che assicurava benessere e prosperità, come può essere diventata così indigesta per i suoi abitanti, al punto da spingerli a milioni, anche negli Stati più solidi, pure nelle regioni più ricche, a votare per chi se ne dichiara strenuamente avversario?

A meno che, quella che ci è piaciuta raccontarci non sia che una verità comoda tanto quanto falsa. L’Europa migliora le nostre vite? E lo fa con tutti? Rende a ognuno migliore la propria situazione? Perché se non è così, se crescono sacche di disagio e aumentano quelli che puntano sulla sconfitta del suo progetto, allora è tempo che si prenda in mano il coraggio per ripensarla fin dalle fondamenta.

Prima che qualcuno si scopra capace di usare quelle debolezze contro le libertà di tutti.

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