Ma non era #lavoltabuona?

«L’Italia non è l’epicentro della crisi, che purtroppo ha molte cause: petrolio, tensioni geopolitiche, paesi ex emergenti». Lo scrive Matteo Renzi nella sua consueta e-news. E aggiunge, con riferimento alle trasformazioni in atto nel sistema bancario: «Altro che le polemiche dell’opposizione, strumentali e ideologiche».

Ora, le opposizioni potranno anche essere accusate di strumentalizzare le questioni per motivi ideologici, ma bisogna ammettere che il capo del governo si spende in professioni di fideismo mica da poco. Soprattutto, non capisco il nesso di causalità fra economia e politica a fasi alterne: quando le cose vanno bene, merito del governo, delle riforme che fa, delle leggi che propone; se vanno male, colpa del prezzo del petrolio, della situazione internazionale, dei paesi emergenti, della deriva dei continenti e di Venere in trigono con Marte. E poi, ma non era finita la crisi?

Nessuno è felice di vedere le cose non andar bene: solo gli stupidi possono pensare che, al netto di patologie caratteriali, qualcuno possa godere dei fallimenti altrui. Però, pure nella propaganda dev’esserci misura. Il mood degli ultimi tempi era “siamo fuori dalla recessione, l’Italia è ripartita grazie alle politiche dell’esecutivo, finalmente è #lavoltabuona”, ricordate? Bene, se tutto questo non è, è puerile prendersela con gli astri o con gli altri, ma ancora più infantile è negarne l’evidenza. Né ci si può stoltamente unire alle variazioni del corifeo senza verificare quel che accade.

Come dire, non è che per non essere chiamati gufi bisogna comportarsi da pappagalli.

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