Già, con Sel non si sarebbero fatte

“Questa manovra contribuisce al completamento del programma di centrodestra. Il taglio delle tasse va ad aggiungersi all’eliminazione dell’articolo 18, alla responsabilità civile dei magistrati, al taglio di sei miliardi dell’Irap, al sostegno alla natalità e agli investimenti sulla sicurezza. Avevamo chiesto e fortemente voluto un intervento sulla tassazione della prima casa. E lo vogliamo anche sull’Imu agricola”. Così Alfano, ieri a La Stampa.

S’è dimenticato la riforma della scuola nel verso, a proposito del cambiamento, dei provvedimenti Gelmini, Aprea & Co., e poi possiamo dire che c’è tutto. D’altronde, se lo dice il ministro dell’Interno di cui la maggioranza ha così tanta fiducia da non potergliela togliere nemmeno dinnanzi alla libertà d’azione e movimento concessa nel suo dicastero a diplomatici kazaki o alle manganellate in testa distribuite a manifestanti ternani, del vero ci sarà pure, non credete?

Ma prima ancora dell’Angelino ministeriale, parlano i fatti. È vero che l’eliminazione dell’articolo 18 era un tema caratterizzante dei programmi del centro destra, è vero che lo era la responsabilità civile dei magistrati ed è vero che lo era l’abolizione delle tasse sulla prima casa per tutti, anche per quelli con l’attico in centro, la villona in collina, il castello alla sommità del borgo.

Il centrosinistra, invece, parlava di cancellazione di quelle gabelle al massimo per le case più modeste, che già non l’Imu non la pagano, o di una loro riparametrazione in base al reddito del proprietario, perché un conto è casa mia, con due persone che la abitano ed entrambe che un lavoro ce l’hanno, un altro quella di una famiglia monoreddito con quattro figli. Parlava di estensione dei diritti per chi lavora, non di “eliminazione” di quelli più caratterizzanti, come l’articolo 18, appunto, per la cui difesa, un tempo, ci si mobilitava in massa e con forza. E parlava di scuola pubblica, non di apertura al finanziamento pubblico per le private sotto forma di sconti fiscali per chi vi iscrive i figli, o di aziendalizzazione dell’istruzione, quasi non fosse quell’organo costituzionale di cui diceva Calamandrei, ma un’impresa come un’altra che deve dimostrare sul mercato le sue capacità di trovare risorse.

“Le sembra”, aggiunge il capo del Nuovo centro destra nel colloquio con Andrea Malaguti, “che questi risultati sarebbero stati possibili con un’alleanza di governo fra il Pd e Vendola?”. In effetti, con Sel quelle riforme e di quella natura non si sarebbero potute fare. E però, era proprio per un’alleanza di quel genere che avevamo votato, se il voto conta ancora qualcosa, ovviamente.

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