Solo per renderli “normali”

“Siete come gli altri, come tutti i politici”. Se c’è una vittoria che la Commissione europea ha riportato davvero nelle trattative condotte con, ma sarebbe meglio dire contro, il Governo greco, è in quella frase che alcuni manifestanti, durante le proteste e poi gli scontri nella notte del voto del Parlamento ateniese sulla proposta dei creditori, hanno urlato alla volta dei ministri e dei deputati di Syriza.

Quel piano è insostenibile per la Grecia, lo sanno tutti. Lo sa il Fondo monetario internazionale, che infatti dice che senza un taglio del debito non è disposto a sostenere l’accordo, in questo sostenendo (perché questa storia pare l’abbia scritta un greco antico, alternando i registri della tragedia e della commedia) una tesi non dissimile da quella di Varoufakis, fino a ieri additato a folle e problema. Lo sa Tsipras, che infatti dice che la soluzione trovata a Bruxelles non gli piace, ma che sono “obbligati” (versione ellenica, immagino, del “non ci sono alternative”) a rispettarla. Lo sanno gli Usa, che infatti entrano nella partita per dire che gli sviluppi non sono del tutto convincenti (eufemismo diplomatico, credo), e che una simile situazione per quell’economia è insostenibile. E lo sanno tutti quelli che ora son contenti della via attica alle larghe intese (unico modo, evidentemente, data la diffusione della pratica, per far politica col consenso dell’Ue), mentre fingono di ignorare che in quel modo ritornano in maggioranza e forse anche al governo, gli stessi politici e gli stessi partiti che questa situazione hanno determinato.

Lo sanno tutti, ma non interessa a nessuno, come non interessano i soldi che Atene deve rendere o le riforme che deve fare: davvero, dall’alto delle proprie ricchezze, i potenti d’Europa sanno cosa significa “pensione minima”?.

No, non è quella la questione: loro vogliono dare una lezione a tutti quelli che possano domani azzardassi a pensare che un altro modo e un altro mondo sia possibile, e che possa esserci un differente modo di fare e intendere la politica e l’economia, che possano esistere politici che non siano “come tutti gli altri”, tristi esecutori di decisioni prese in contesti “tecnici” e non democraticamente definiti.

Atene deve soccombere alle regole del bilancio non perché i suoi debiti lo determinino, tanto non riuscirà comunque mai a ripagarli, ma perché ha provato a rubare il fuoco per illuminare la propria notte con una luce diversa. Le si roda il fegato per l’eternità, quind, e che sia di monito per tutti gli altri. Quella che stiamo vedendo è una violenta normalizzazione eseguita con la forza del denaro sulla pelle di quelli che hanno più bisogno, null’altro.

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2 risposte a Solo per renderli “normali”

  1. Fabio Gandini scrive:

    Budapest 1956
    Praga 1968
    Atene 2015

  2. Fabrizio scrive:

    Solo per renderli normali verso, ” CHI ” , “PERCHE’ E COME MAI “!
    Ciao, Rocco Olita
    il commento sopra citato si riferisce non solo a quanto e’ accaduto per la vicenda Greca ma anche e soprattutto per l’accordo Nucleare , che guarda caso si sono svolte” le due vicende” in contenporanea!
    Il presente commento e’ solo per Tua presa visone e aspetto , per poi parteciapre” commentando civilemente e democraticamente parlando” un Tuo articolo sull’intesa Nucleare.Quello che mi ha messo la pulce all’orecchio e’ la frase : verifica e non fiducia!
    Su cosa , quando, per chi e perche’!
    p.s. mi sa tanto di geopolitiche nel verso opposto ad una vita civile e domocratica convivenza ! la bomba atomica e’ lo specchio per l’allodole per fare altro!

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