Muoiono perché non interessano a nessuno

Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici, considerate se questo è un uomo: ammassato sulle sponde del mare, stipato su traballanti imbarcazioni, che non trova pace né pane, che muore per un’onda o per il freddo. Considerate se questa è una donna: stuprata prima di partire e venduta all’arrivo, costretta a partorire tra i flutti, a guardare gli occhi del proprio figlio imploranti, a sperare di morire prima di vederlo spegnersi. Meditate che questo è.

Il Canale di Sicilia è il nostro campo di sterminio. E come accadeva per quelli generati dalla follia degli uomini, anche questo determinato dalla loro indifferenza viene ignorato nel vivere quotidiano. Ogni tanto la tv se ne interessa, quando i morti raggiungono numeri significativi da riempirci un tg, ma poi tutto scivola di lato, per non disturbare la nostra tranquillità.

Il fatto è che non interessano a nessuno quando sono vivi, ecco perché muoiono. Oggi gli annegati a largo di Lampedusa sono più di 200, forse oltre 300, e quindi siti e giornali ci aprono le edizioni. Domani le onde si placheranno, e il mare tornerà calmo, e con esso il solito oblio. Non è responsabilità di nessuno, tranquilli; soprattutto non di noi che siamo sicuri nelle nostre tiepide case.

Son morti per colpa del caso, che ha fatto sì che noi nascessimo da un lato e loro da un altro del medesimo mare. Fortuna o malasorte, a seconda dei casi. A loro una terra devastata dalla continua predazione delle risorse, a noi il frutto di quei prelievi e la garanzia, ricercata e offerta, della sicurezza. Sorte, destino, fato; che altro se no?

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1 risposta a Muoiono perché non interessano a nessuno

  1. matteo scrive:

    L’articolo è saggio ma a chi si rivolge? al volgo??? Abbiate pazienza.. macchè ..forse forse volete PURE metterci i sensi di colpa addosso?? qui da queste parti (in basso, nel popolo)”a casa al calduccio” un par de ciuffoli!!!!!!!!!! Qui si lavora come dei dannati ed ogni giorno combatti contro la crisi, dobbiamo difenderci da tasse (una nuova al giorno) dalla burocrazia che dopo 32 anni di attività ti manda il patacca di turno che ti mette nero su bianco che se vuoi continuare a lavorare devi pagare corsi idioti antincendio, corsi di primio soccorrso, cambiare l’impianto elettrico, la messa a terra.. le porte con maniglie antipanico… poi arriva la siae che sente un telefonino che suona e dice che devo pagare la tassa.. e l’irap… ed io che hoUN SOLO DIPENDENTE sempre a casa perchè i bimbi sono ammalati… pago tutti e lavoro come un’imbecille.. E IO I MIEI FIGLI NON LI RIESCO A VEDERE….

    …ed in mezzo a tutto sto baccano mi imbatto in questo articolo che mi vuol far venire i sensi di colpa!!!

    “Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici”

    Credo sia meglio che tu scriva questo bellisimo articolo su carta.. fanne 1000 copie ed invialo al parlamento italiano e a quello europeo… perchè mi dispiace, io mi sento già un’eroe per quello che faccio… e mi scuso se non sono morto io in mezzo al mare, ma non posso farci niente…

    giuro… non ce l’ho con te… anche a me dispiace che muoia tanta gente molto più sfortunata di me… ma non provarci nemmeno a farci sentire in colpa, non ci riuscirai mai (magari non era il tuo intento… ma la frase iniziale te la potevi risparmiare… anche perchè le “tiepide case” sono solo per i fortunati che ancora hanno una casa o, per lo meno, i soldi per pagare la bolletta del gas”)

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