So’ ragazzi, stavano a scherza’

Che volete che sia? Uno spintone, due botte, qualche graffio, insomma, un po’ di vivacità. Come dite, cariche con i manganelli? Ma no, so’ ragazzi, stavano a scherza’. E poi, seriamente, non è morto nessuno, non facciamone una tragedia.

Ecco, sinceramente, avrei preferito che dicesse questo il ministro Alfano ieri alla Camera. Perché quella frase “le immagini mandate in onda da Raitre domenica sera non contraddicono la mia ricostruzione di quanto accaduto”, fa male come i manganelli che, ovviamente, non hanno colpito nessuno. E non ci sono state cariche dei poliziotti, che diamine; a mentire erano le ricostruzioni infarcite di “dietrologia” fatte da alcuni organi di stampa (per citarne uno solo, la Repubblica titolava, dopo il video della trasmissione Gazebo, “Le bugie del ministro. Così Alfano ha mentito sui lavoratori picchiati”, raccontando i fatti visti e quelli raccontanti dal titolare dell’Interno). Non può essere diversamente: non avrebbe votato in quel modo l’Aula, altrimenti. E Zoro dica grazie se non lo si incrimina per la diffusione di notizie “false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico”.

Certo, il voto dell’Aula. Alfano non c’entra, come non c’entrava nulla nell’affaire Shalabayeva, come non era la Cancellieri a essersi interessata di aiutare la figlia di Ligresti, detenuta per errore, ovvio. E come Ruby era nipote di Mubarak: il Parlamento è sovrano, no?

Mi arrendo, basta colpire. Avete vinto, davvero. Avete vinto quando avete espresso quei voti, avete vinto ora. Alfano non c’entra nulla, la Cancellieri non c’entrava niente, e al massimo è colpa di Ruby se era marocchina e non egiziana e nipote di Mubarak. Ed è colpa nostra, mia, se queste cose non vengono capite. Avete vinto; onore ai vincitori. Le cose vanno così come devono andare, e “nulla io vedo che non sia perfetto”. Un voto libero e liberamente espresso per dire che, in fondo, quelle manganellate un po’ gli operari dell’Ast se le sono anche cercate,  come direbbero quelli che spiegano che se un drogato muore mentre è sotto custodia della polizia “è anche colpa sua e della vita che conduceva: le persone per bene, non fanno quelle cose”.

Dopotutto, l’ha detto lo stesso Alfano, twittando felice subito dopo il voto a Montecitorio: “Una mozione di sfiducia pretestuosa e strumentale è stata letteralmente seppellita da 367 voti a favore delle Forze dell’Ordine”.

Sì, perché è sempre la sfida tra i buoni, le guardie, e i cattivi, e questi che siano lavoratori o lardi cambia poco, giusto? E voi, indisponenti operai ternani con le vostre assurde rivendicazioni, se avete perso il conto delle manganellate ricevute, ora ne conoscete il numero preciso: 367.

Questa voce è stata pubblicata in filosofia - articoli, libertà di espressione e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento