Una legge per far fuori qualcuno

“Quando hai una realtà tripolare e fai una legge dove alla fine si rimane in due, significa che uno lo si vuol far fuori. Ma mentre tutti pensavano che quella legge potesse servire per far fuori Grillo, adesso farebbe fuori Berlusconi e i conti non tornano”. Lo ha detto oggi ad Agorà, su RaiTre, l’ex ministro della Difesa Mario Mauro.

Sempre oggi, Francesco Bei su Repubblica racconta della “paura di Pd e Renzi: se Forza Italia crolla l’Italicum andrà rivisto”. Quindi, fatemi capire: aveva ragione Grillo quando diceva che la legge elettorale frutto dell’accordo fra Renzi e Berlusconi serviva solo a far fuori il M5S?

Che poi, uno si chiede, se fosse così, ci volevano forse gli ultimi sondaggi per capirlo? Perché delle due, l’una. O si doveva lavorare per riavvicinare il figliol prodigo Alfano al padre di Arcore, e quindi rischiare che tutte le destre, nuove e vecchie, nere e verdi, e magari qualche centrista d’occasione, si unissero di nuovo, con la prospettiva che fossero loro a centrare il 37% e far tombola, oppure, tenendo Angelino lontano dal suo custode temporaneamente sotto custodia del Tribunale di sorveglianza, era chiaro a chiunque che il M5S sarebbe arrivato secondo.

Infatti, i pentastellati avevano già preso più voti del Pdl ancora intero alle politiche del febbraio 2013, perché non avrebbero dovuto superare il mezzo Pdl divenuto FI e separato dai diversamente berlusconiani del Ncd?

Ora, però, il fatto che una legge elettorale venga pensata con l’intento precipuo, come dice Mauro, di “far fuori” una determinata forza politica, non è carino, diciamo. E, come dicevo ieri, se questa è la strada dei riformisti all’arrembaggio, e se queste sono le regole che si vogliono dare, come evitare che, nel caso vinca qualcuno meno democratico, non usi queste regole e questo “riformismo” proprio contro la democrazia formale e sostanziale.

Di più, se il fine di una legge è proprio quello di far fuori qualcuno dal consesso democratico, come impedire che quel qualcuno faccia proprie le parole di Shylock: “la malvagità che m’insegnate io la metterò in opera, e sarà difficile che non superi chi m’ha istruito”?

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1 risposta a Una legge per far fuori qualcuno

  1. Hank Bukowski scrive:

    Rocco, probabilmente tu sei un infiltrato nel Pd. Conosci molto bene le sue dinamiche correntizie. Intuisci al volo le correlazioni sottese che ci sono tra quello che il Pd dice e quello che invece fa. Sei preciso e infallibile nel decifrare i trabocchetti e gli inganni nascosti dietro le pseudo-riforme Renziane. Hai il dono della sintesi con la quale metti a nudo in poche battute l’ipocrisia e il cinismo insiti in talune scelte politiche del Pd. Potrei continuare, ma ci siamo capiti.
    Quello che mi chiedo (e che non comprendo) è cosa ci fai, tu, in quel partito. Non ho risposte tecniche, politiche o scientifiche che possano giustificare la tua scelta. Mi rimane solo quella posta all’inizio: tu sei un infiltrato, non c’è dubbio. Resta solo da capire con quale servizio segreto lavori. Spero di arrivarci da solo, se non me lo dici tu stesso. Ciao, e picchia sempre duro, mi raccomando, anche se da quel lato le teste sono di granito.

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