Si, la notizia c’è

Salve a tutti,
            vi ruberò pochi minuti per citarvi ciò che stamane ho trovato sull’organo ufficiale del Partito Democratico, La Repubblica. A pagina 4, nella rubrica “Bonsai”, c’è un pezzo di Sebastiano Messina dal titolo “Censura e Circenses”. Non è lungo, e quindi ve lo riporto di seguito. Dice: “Il proconsole forzista di Roma, Francesco Giro, accusava ieri mattina ‘tutti i maggiori e più diffusi quotidiani nazionali’ di aver deliberatamente ‘censurato’ un discorso di Berlusconi. Ora, in tutta onestà, l’idea che Sua Emittenza possa sentirsi censurato, fa sorridere di tenerezza. Ma poiché non sono riuscito a trovare la velina del Minculpop prodiano(‘Ignorare discorso di Berslusconi’ doveva esserci scritto), sono andato a leggere cosa aveva detto il Cavaliere di tanto importante. Ebbene, Belrusconi accusava Veltroni di spendere troppi soldi per ‘i circenses’. Lui, il presidente del Milan che ogni estate stacca assegni mozzafiato per comprarsi il gladiatore che gli manca, il proprietario di tre televisioni che tutte le sere portano ‘i circenses’ nelle case degli italiani, rinfacciava a qualcun altro di intontire il popolo. In effetti, aveva ragione Giro: la notizia c’era”.
            Ora, io capisco bene il tono ironico della rubrica “Bonsai” in generale e del citato articolo di Messina in particolare. Ciononostante questo pezzo è mosso e si poggia su di una idea largamente, purtroppo, condivisa nelle sfere del Pd e che sta sempre più divenendo il “tema” del pensiero dominante nel “nuovo partito nuovo”. E cioè, che “siccome Berlusconi sbaglia dieci, noi se sbagliamo 9 siamo meglio di lui, quindi votateci perché siamo più bravi”. Non ci voglio stare, anche perché voglio mutare la qualità della politica rispetto al centro destra, non la quantità o i dettagli.
            Ciò detto c’è un altro dettagli che, credo volutamente, sfugge a Messina nel suo articolo. E’ vero, Berlusconi spende e spande milioni per il Milan e per trasmissioni “da intontimento” sulle sue tv. Ma non si può paragonare a quello che spende un sindaco con i bilanci del suo comune. Perché? Lo dice sempre Messina: del Milan e delle tv Berlusconi è il proprietario. O lo dimentichiamo? Roma non è un’azienda di Veltroni, sebbene il piglio decisionista e governativo che muove la weltaschaung del Pd sembrerebbe teso ad affermare il contrario. E poi, la veltronomics non imponeva il contenimento della spesa pubblica per risanare il debito? O ciò vale solo quando si tratta di rinnovo del contratto dei dipendenti o di dare corso a processi di stabilizzazione? A meno che…si, la notizia c’è: il Pd ha comprato Roma e, quale socio di maggioranza, ha nominato Veltroni amministratore delegato.  
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